Second Home Holland Park: inaugura il nuovo spazio degli imprenditori creativi devoti al design biofilico
Anche questo progetto di Second Home (il quinto per la precisione), innovativo brand e community di co-working, è stato affidato al team di SelgasCano, studio di Madrid fondato da José Selgas e Lucia Cano.
Basandosi sui principi del design biofilico, lo studio progetta spazi di lavoro sostenibili, confortevoli e altamente produttivi.
Luce naturale, colori luminosi, tante piante (alcune spuntano addirittura dal pavimento): questi i principi progettuali su cui si basa Second Home Holland Park, principi volti a incoraggiare il lavoro di squadra e la creatività, mettendo a proprio agio i collaboratori.
L’edificio che ospita la sede è un’icona: proprio qui aveva il suo studio il fotografo di moda John Cowan (quello della swinging London, per intenderci). Studio che poi fu scelto da Michelangelo Antonioni per le riprese di Blow Up nel 1966. Negli anni ’80, l’edificio fu occupato da Richard Rogers, l’architetto che, tra le altre cose, disegnò il Centre Pompidou.
Nel progetto sono stati preservati alcuni elementi del passato aureo dell’edificio: la scala disegnata da David Chipperfield, lo studio fotografico all’ultimo piano, una passerella progettata da Rogers e un albero di vite piantato da quest’ultimo.
L’impegno verso il design biofilico si traduce non solo nei numerosi elementi vegetali protagonisti degli spazi, ma anche in innovative tecnologie mutuate dall’agricoltura di serra, come le bolle di sapone che permettono un isolamento green ad alta efficienza energetica.
Gli uffici di Second Home Holland Park, relativamente piccoli se paragonati al primo progetto londinese dello stesso brand, ospitano fino a 8 persone. Fanno parte della community i settori merceologici più diversi, dal fashion agli investimenti, dalle tecnologie all’agricoltura.
Racconta Jose Selgas di SelgasCano:
“L’edificio è piccolo ma dotato di una forte personalità, un po’ come al circo: non c’è un movimento più importante degli altri, non esistono gerarchie e solo lavorando insieme si creano cose uniche”.
Lo spazio infatti è composto da cinque piccoli edifici, 600 metri quadri in totale. Per incrementarne la superficie, il soppalco è stato ingrandito, mentre sono stati aggiunti lucernai per donare ulteriore luce. Un tetto trasparente a due strati ha permesso di sfruttare lo spazio del giardino interno, preservando al contempo la vite di Rogers.