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A NEW YORK APRE LO STARBUCKS RESERVE ROASTERY

Il nuovo Starbucks Reserve Roastery di New York non è solo un locale, ma anche laboratorio e palcoscenico, dove compiere un percorso di conoscenza del caffè

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Starbucks ha una lunga storia nella città di New York. Il primo negozio apre sulla Broadway nel 1994 e, venticinque anni dopo, ci sono 350 caffetterie nei cinque borough della metropoli che danno lavoro a 5000 persone.

La nuova Reserve Roastery continua questo percorso inarrestabile. Con una superficie di più di 2000 metri quadrati, il nuovo Starbucks di New York comprende varie zone bar, un banco per acquistare i chicchi tostati, un’area dedicata alla panetteria e pasticceria Princi e il cocktail bar Arriviamo sul mezzanino. Il cuore pulsante del progetto, la torrefazione, che interpreta al meglio l’estetica di uno spazio ben calato nel contesto del Meatpacking District, con la sua attitudine industriale, è incredibilmente piena di rame e legno.

Dietro allo sviluppo del concept c’è Liz Muller, chief design officer e senior vice president di Starbucks, che si è avvalsa della collaborazione di artisti e designer di Brooklyn per cesellare i dettagli di un’operazione che vuole coinvolgere la città, e affascinarla.

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Lo spazio, articolato su tre livelli, celebra in modo scenografico la liturgia del caffè, dal chicco alla tazzina. E non sono pochi gli accorgimenti funzionali per rendere vivibile un ambiente così ampio (e capiente): il soffitto a cassettoni, ispirato alla griglia di isolati di New York, per esempio, non è semplicemente una finezza estetica, ma un raffinato sistema fonoassorbente, per controllare l’acustica anche a pieno regime.

Ad accogliere i clienti ci sono centinaia di sedie realizzate su misura da Bassamfellows, accompagnate da numerosi tavolini e da un caminetto a legna. I modelli di lampade in metallo piegato a mano sono realizzate da Studio Snowpuppe e Marc de Groot. “Mobili belli con uno stile americano classico ma moderno, e anche robusti”, questa l’opinione di Liz Muller.

[Text Luisa Castiglioni – Photo Matt Glac]

Articolo pubblicato su DDN 249 – Speciale New York. Scopri il nuovo numero

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