Il Design Museum di Holon celebra i suoi 10 anni con la mostra State of Extremes

Al Design Museum di Holon, la mostra “State of Extremes” analizza l’evoluzione del design in risposta ai cambiamenti climatici e sociali degli ultimi dieci anni

Design Museum Holon State of Extremes
All’interno di Spiraling, la prima area tematica della mostra “State of Extremes”, Emotigun di Tadas Maksimovas mostra gli effetti psicologici nocivi dei social media.

Dal 12 dicembre 2019 al 9 maggio 2020, il Design Museum di Holon (Isarele), presenta la mostra State of Extremes. A cura di Aric Chen, Maya Dyash e Azinta Plantega, la mostra presenta 70 opere realizzate da designer e studi di progettazione israeliani e internazionali, che descrivono l’evoluzione del design in risposta alla crisi che ha colpito negli ultimi 10 anni la società contemporanea.

Design Museum Holon: dieci anni di storia e cambiamenti

Design Museum Holon State of Extremes
Nell’area tematica Polarization, si trova l’opera ME & EU di Nathan Smith e Sam T. Smith: una raccolta di 116 cartoline realizzate per protestare contro il voto sulla Brexit nel 2016

Il cambiamento climatico

La Terra è da tempo palcoscenico di episodi climatici estremamente devastanti, causati per lo più da un innalzamento delle temperature. Dalle inondazioni agli incendi, agli uragani e ai tifoni, eventi naturali dalle conseguenze spesso catastrofiche testimoniano il lato selvaggio e spesso incontrollabile del nostro Pianeta.

Una rivoluzione tecnologica e sociale

Oggigiorno, la tecnologia influenza le persone, attraverso processi sempre più digitalizzati e automatizzati, in grado di condizionare le scelte umane e i rapporti tra le persone. Rapporti che sono sempre più telecomandati da schermi e dispositivi, e che più che “connettere” le persone, a vlte le allontanano Se da una parte questi cambiamenti hanno portato a interazioni sociali differenti, dall’altra, hanno fornito nuovi spunti di riflessione per cercare di comprendere e distinguere in modo più consapevole ciò che è naturale da ciò che è artificiale.

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Nell’area tematica Extremer, l’installazione Compression Cradle di Lucy McRae, esplora un ipotetico futuro in cui la tecnologia è in grado di dissociare l’uomo dal suo corpo. Foto Scottie Cameron

La mostra “State of Extremes”: cinque aree tematiche per descrivere al meglio la realtà di oggi

La mostra è divisa in cinque aree tematiche: Spiraling, Polarization, Extremer, New Normals ed Extreme Lab, che illustrano i meccanismi e i processi della realtà di oggi attraverso installazioni, oggetti e video concettuali.

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Con l’innalzamento del livello del mare, è previsto che molte megalopoli costiere entro il 2100 verranno completamente sommerse. Da questa previsione, Jun Kamei progetta Amphibio, un indumento stampato in 3D, composto da una serie di branchie e una maschera respiratoria, che consente a chi lo indossa di riuscire respirare sott’acqua. Foto Jukan Tateisi

UNStudio presenta una vernice innovativa in grado di contrastare l’effetto “isola di calore” nelle città

UNStudio è uno studio internazionale olandese di architettura e design specializzato in architettura, sviluppo urbano e infrastrutture. In occasione della mostra “State of Extremes” al Design Museum di Holon, l’installazione TBC presenta Collest White, una  vernice innovativa realizzata in collaborazione con Monopol Colors.

Special Installation ©UNStudio, TBC, render

Collest White è una vernice ultra resistente, che è stata ideata appositamente per ridurre l’ effetto “isola di calore” nelle città: un fenomeno che determina un microclima più caldo all’interno delle aree urbane cittadine, rispetto alle circostanti zone periferiche e rurali.

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Neo Fruit, nell’area tematica Extreme Lab, è un progetto del Dipartimento di Design industriale Bezalel Academy of Arts and Design di Gerusalemme, realizzato in collaborazione con la società AMP, specializzata nella stampa 3D e nella modellizzazione della tecnologia avanzata. Neo Fruit utilizza la tecnologia contemporanea per creare frutta artificiale contenente una serie di sostanze nutritive su misura per le nostre esigenze quotidiane. Foto Shay Maman

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