Design italiano e arte a Casa Italia, a Tokyo 2020

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“Mirabilia” è il nome del progetto di Casa Italia, la residenza degli italiani alle Olimpiadi di Tokyo 2020

La Wunderkammer, la Stanza delle Meraviglie che in passato ospitava opere d’arte e naturalia, è l’ispirazione di Casa Italia alle Olimpiadi di Tokyo 2020. The Kihinkan – Takanawa Manor House, un’architettura tipica delle case europee degli inizi del Novecento, è l’edificio che ospita Casa Italia. La casa è distribuita su due piani, con una serie di stanze in successione, caratterizzate dalla presenza di un camino per ogni stanza.

Tokyo 2020 fa parte del progetto del CONI, di comunicare Casa Italia attraverso il lifestyle italiano. Il percorso è iniziato a Rio 2016 con Horizontal, proseguito a Pyeongchang 2018 con Prospectum, per arrivare a Tokyo 2020, in un’edizione all’insegna della “Meraviglia”. Un interessante biglietto da visita, per il design made in Italy.

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Un arazzo di Bonotto, realizzato con 500 kg di filato prodotto da plastica riciclata, riveste la facciata dell’edificio e misura 430 mq. Tessuto con la tecnica artigianale del “Jumbo Jacquard”, è stato realizzato sugli antichi telai della “Fabbrica Lenta”, una bottega rinascimentale dove si fondono arte e industria.

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La hall ospita un’installazione speciale, con poltrone Rose Chair e Getsuen, del designer giapponese Masanori Umeda per Edra. Questi esemplari, donati da Umeda all’azienda nel 1990, sono esposti in Giappone per la prima volta. Nello spazio della scala, svetta un arazzo Atlas di Bonotto, alto 7 metri e realizzato con le antiche tecniche artigianali dei telai meccanici.

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Il piano terra: arte e design made in Italy

La prima stanza ospita opere di Elisa Sighicelli, fotografie impresse su teli di raso lucido. Il pavimento specchiante riflette un divano Boa, dei Fratelli Campana per Edra, circondato da poltrone Getsuen.

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Lo specchio è il leit-motiv del piano terra, che affaccia su un giardino con arredi di Ethimo, e l’installazione Gli Eroi di Giuseppe Gallo, dodici sculture in cui piccoli tronchi d’albero si trasformano in sedie mastodontiche.

Nella terza stanza, i protagonisti sono i tavoli da gioco di Hillsideout. Il Pool Table, un tavolo da biliardo, è realizzato con un mix di legni provenienti dall’Italia e dall’Amazzonia, che rappresentano la complessità della Foresta pluviale amazzonica. Oltre al tavolo da biliardo, la sala accoglie un calciobalilla, anch’esso di Hillsideout. Pirlì, questo il suo nome, è realizzato con legni colorati e bronzo a cera persa di Michele Balestra.

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Il ristorante di Casa Italia per socializzare a Tokyo 2020

Al primo piano, il Ristorante di Casa Italia si articola in varie stanze, con pareti rivestite da pannelli in Alcantara. Toni di colore verde-blu caratterizzano gli ambienti, arredati con i tavoli Starlight, disegnati per Glas Italia da Tokujin Yoshioka, autore anche della Torcia Olimpica per Tokyo 2020. Gli arredi delle sale del ristorante comprendono anche le sedie Gilda, e le sedie Gina, di Jacopo Foggini per Edra.

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Il ristorante, parte integrante del progetto di Casa Italia del CONI, continua nelle 3 stanze sociali. Le pareti sono rivestite in pannelli di Alcantara, un materiale certificato Carbon Neutral, sovrapposti a tagli verticali, per creare un’idea di movimento. Le sale sono arredate con grandi tavoli in massello di acero, progettati da Leftover per Studio Effe, e sedie Impossible Wood, di Doshi e Levien per Moroso.

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Oltre il ristorante, un grande corridoio ispirato a un vagone ferroviario immaginario. Un cielo di lampade Nuvem, adattamento per Slamp di un’opera dell’artista Miguel Arruda, sovrasta un “vagone ristorante”, con carta da parati di Silvia Stella Osella per Wall&Deco, e sedute e tavoli di Gio Tirotto, realizzati da Studio F. in Alcantara.

Direttore Marketing e Sviluppo Coni: Diego Nepi Molineris
Masterplan: Architetto Luca Galliano
Interiors Design: Claudia Pignatale (secondome)
Art Curators: Beatrice Bertini e Benedetta Acciari (Ex Elettrofonica)
Creative Director: Francesco de Figueiredo (Nero)
Interior Light Design: Marco Frascarolo e Stel la Cardel la (FABERtechnica)
Exterior Light Design: Massimo Pascucci
Art & Technology for Communication: Andrea Caracciolo (Informa Sistemi)
Foto: PH JIL-Studio

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